Scientificamente la caduta delle stelle è da imputarsi al passaggio all'interno dell'orbita visiva terrestre, degli asteroidi della costellazione di Perseo (detti appunto perseidi), ma nelle nostre credenze popolari la pioggia di stelle è rappresentata in modo più poetico. Questa notte è infatti dedicata al martirio di San Lorenzo. Le stelle cadenti sono le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio, che vagano eternamente dei cieli, e scendono sulla terra solo giorno in cui ricorre la morte di Lorenzo, creando un'atmosfera magica e carica di speranza.
In questa notte, infatti, si crede si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermano a ricordare il dolore di San Lorenzo; così, ad ogni stella cadente, si esprime un desiderio e si aspetta che durante l'anno si avveri.
Nella tradizione popolare, queste stelle sono anche chiamate “fuochi di San Lorenzo”, poichè ricordano le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire, poi volate in cielo. In realtà San Lorenzo non morì bruciato, ma decapitato, benché nell'immaginario popolare l'idea dei lapilli volati in cielo abbia preso così piede, che ancora oggi in Veneto un proverbio dice: "San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti".
I 7 bagni di San Lorenzo
La tradizione vuole che, in Romagna, il giorno di San Lorenzo ci si immerga sette volte in mare, per purificarsi e per attirare a sé fortuna e felicità. Per questo motivo, fin dall'antichità, in questa giornata sulla riviera romagnola vi era un grande afflusso di bagnanti, provenienti dalla campagna, che nutrivano la speranza di veder guarire dal mare le loro malattie o che confidavano di propiziarsi un anno migliore e più fortunato. Si narra che San Lorenzo facesse un'apparizione a Cervia, quando la cittadina fu colpito dalla febbre malarica. Il Santo apparve in sogno ad una ragazza malata, indicandole la via della guarigione nelle acque del mare, che avrebbero miracolosamente donato ai bagnanti i sette doni dello Spirito Santo. Così per paura di future epidemie, ogni anno tutti paesani della Romagna iniziarono a bagnarsi sette volte in mare proprio nel giorno di San Lorenzo.
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