Il Giardino dei libri

giovedì 26 novembre 2015

Thanksgivings Day

Il giorno del Ringraziamento


Riporto notizie riguardo questo giorno non tanto per il significato che ha per gli americani, o per il fatto che stiamo importando anche questo, piano piano, in Italia ... quanto al fatto di prenderci, ognuno di noi, ALMENO un giorno all'anno, un momento, per ringraziare Dio, l'Energia creatrice che muove l'Universo e che ci ha regalato la vita. Celebriamo la vita e le sue bellezze e ringraziamo il Creatore per questo! Ringraziare porta pace al cuore, e se una persona ha il cuore in pace ringrazia anche il suo "prossimo", qualunque esso sia e che gli capita a tiro quel giorno, e se ringrazi lo fai con un sorriso, e se sorridi non puoi essere arrabbiato con quella persona, e quella persona ringrazierà e porterà un sorriso a qualcun altro ... facciamo girare ringraziamenti e sorrisi se davvero vogliamo vivere in un mondo di pace.

Origini del Thanksgiving Day


Per ricercare le origini del Thanksgiving Day bisogna tornare indietro fino ai tempi dei Pilgrim Fathers (Padri Pellegrini). Nel 1620 una nave inglese, partita da Plymouth, la Mayflower, con un centinaio di profughi religiosi a bordo, attraversò l'Atlantico per stabilirsi nel Nuovo Mondo. Si trattava di un gruppo di separatisti che aveva cominciato a mettere in discussione alcuni punti del credo della Chiesa Anglicana e voleva scindersi da essa. Queste persone che vennero chiamate “Pellegrini” volevano arrivare un po’ più a sud, la nave venne però spinta a nord da tempeste e gelidi venti. Durante il tragitto i passeggeri morivano a uno a uno di stenti e malanni, così decisero di sbarcare dove sarebbero approdati.
Si stabilirono nei pressi dell'attuale stato del Massachusetts, dove approdarono il 16 dicembre 1620. La terra dove arrivarono si rivelò poco ospitale. Era ormai quasi inverno e i “Pellegrini” costruirono un villaggio di legno: lo chiamarono Plymouth. Il primo inverno fu piuttosto duro per loro: erano arrivati troppo tardi per coltivare molte colture, e senza del cibo fresco metà della colonia morì di fame o per malattie. La primavera seguente i nativi del luogo, forse indiani Irochesi, offrirono loro cibo e delizie del posto, insegnarono loro come cacciare, pescare, coltivare mais (cibo a loro sconosciuto) e tante altre colture adatte a quella terra ignota. 
Nell'autunno del 1621 i pellegrini ebbero generosi raccolti di mais, orzo, fagioli e zucche. Inoltre avevano imparato, sempre dagli indiani, come cucinare mirtilli e diversi tipi di verdure. A questo punto i coloni avevano molto per cui ringraziare, per cui organizzarono una festa e invitarono ad unirsi a loro gli indigeni, i quali portarono cervi da arrostire e tacchini. Negli anni seguenti questi primi coloni continuarono a celebrare il raccolto autunnale con una festa del ringraziamento.
Gli indiani aiutarono i nuovi arrivati e da allora viene ricordato quel gesto dicendo “Grazie!” 
(Ah! giusto per la cronaca: gli indiani che hanno accolto i padri pellegrini sono gli stessi che poi sono stati sterminati dagli stessi padri pellegrini!!!).
Sembra però che la vera storia sia un po' diversa: gli indiani nativi erano già stati decimati dagli inglesi in una spedizione che ebbe luogo nel 1614, e solo un certo Squanto, indiano della tribù dei Pawtuxet, era sopravvissuto. Proprio Squanto era il responsabile di una coltura di mais di 20 acri, grazie alla quale i coloni poterono sfamarsi. Egli stesso, che a causa della schiavitù aveva imparato la lingua dei coloni, insegnò loro come coltivare mais, cacciare e pescare e li aiutò a negoziare la pace con la tribù Wampanoag, guidata dal capo Massasoit. Per celebrare la loro buona sorte, il capo dei coloni, William Bradford, organizzò una festa di tre giorni dopo il raccolto del 1621. Squanto e gli indiani non furono nemmeno inviatati, ad eccezione del capo Massasoit, ma fu lui, con grande disappunto dei coloni, che si presentò con un centinaio dei suoi. Non ci sono testimonianze che furono serviti tacchino, salsa di mirtilli e zucche o che furono recitate preghiere e i coloni non si riferirono mai a questa festa come al ringraziamento.
Solo molto più tardi, quando il Thanksgiving Day fu istituito ufficialmente, lo si volle ricollegare a questo lontano episodio della storia americana, e sembra che il primo a farlo sia stato lo scrittore Alexander Young. D'altronde le testimonianze dei festeggiamenti organizzati da Bradford non furono ritrovate prima del 1820, quando venne fuori una descrizione, intitolata "Mourt Relation", della festa del 1621 scritta da Edward Winslow, uno dei capi della colonia di Plymouth. Tuttavia fu solo nei primi del '900, quando cominciarono ad apparire le prime illustrazione della festa, che l'immagine dei Nativi Americani e dei Pilgrim Fathers divenne l'icona del Giorno del Ringraziamento. Oggi è impossibile pensare a questa festa senza visualizzare mentalmente i Pilgrim Fathers e il tacchino!
Raggiunta l'indipendenza americana, il congresso stabilì un giorno del ringraziamento da celebrare ogni anno. Fu George Washington, nel 1789, a suggerire la data del 26 novembre. Nel 1863, dopo la lunga e sanguinosa guerra civile, Abraham Lincoln chiese agli americani di riunirsi l'ultimo giovedì di novembre e ringraziare: per la prima volta la festa fu celebrata a livello nazionale. Per motivi economici nel 1939 Roosevelt anticipò la celebrazione di una settimana, ma nel 1941 il congresso stabilì che il quarto giovedì di novembre sarebbe stata una festa federale proclamata ogni anno dal Presidente.

La tradizione attuale

Anche oggi il Giorno del Ringraziamento cade il quarto giovedì di novembre, ogni anno in un giorno diverso, e il Presidente degli Stati Uniti deve proclamare questa data come celebrazione ufficiale.
Nel 1988 ebbe luogo una celebrazione molto particolare per la Festa del Ringraziamento presso la cattedrale di St. John The Divine (New York), dove durante la notte si radunarono più di quattrocento persone. Fra di loro c'erano nativi americani che rappresentavano le tribù di tutta la nazione e discendenti delle persone i cui antenati erano emigrati nel Nuovo Mondo. La cerimonia fu una pubblica ammissione del ruolo degli indiani nel primo ringraziamento, avvenuto 350 anni prima, senza l'aiuto dei quali i primi coloni non sarebbero potuti sopravvivere in quella terra sconosciuta.
Il Giorno del Ringraziamento è molto sentito dagli statunitensi, è una festa importante,  alla stregua del Natale; riunisce infatti, attorno alla tavola imbandita, familiari e amici. Viene preparato un grande pranzo elaborato a base di tacchino ripieno, accompagnato da tanti buoni contorni dolci farciti e budino freddo di zucca. Ovviamente apre il pranzo il “taglio del tacchino”. Il tacchino viene inoltre offerto a vicini di casa e a persone meno fortunate. Solo negli Stati Uniti, più di 40 milioni di tacchini sono consumati durante il weekend festivo ogni anno.
I tipi di condimento del tacchino sono:
nell zone dell'east coast è tradizione riempire il tacchino di ostriche; nelle cittadine del sud vige invece l'abitudine di condire la carne con la focaccia di granturco, secondo la tradizione del "ciò che si ha, si usa"; l'ultimo tipo di condimento del tacchino è quello che usano nel nord degli Stati Uniti, ovvero con il wild rice, una tipica spezia americana.
Tipica del pranzo del Thanksgiving è anche la salsa di ossicocco (mirtillo palustre o cranberry), fatta con bacche fresche o congelate. Un altro piatto tradizionale di questa festività sono per molti le patate dolci, unite a zucchero, spezie e burro, lo yam, o anche la torta di zucca.
Una curiosità: è ancora usanza tra alcune vecchie famiglie del New England, di posare 5 grani di granturco su ogni piatto del tavolo a ricordo dei giorni di carestia quando le scorte erano così scarse che soltanto cinque grani venivano distribuiti ad ogni persona. I Pellegrini volevano cosi’ far ricordare ai loro figli i sacrifici, la sofferenza, la vita dura che rese possibile l’insediamento nella nuova terra. Oggi i cinque grani posati su ciascun piatto sono il ricordo di un eroico passato. Durante la guerra di secessione americana il presidente Abramo Lincoln cercò di unire la nazione promuovendo ancora di più questa festa e, nel 1863, le diede i crismi dell’ufficialità, collocandola nel calendario all’ultimo giovedì di novembre e tale è rimasta da allora.  Si comincia con un grande vassoio difrutta: ananas, fragole, mirtilli e uva. Il piatto tipico e' il tacchino ripieno, credo tutti ne abbiano sentito parlare e devo dire che non e' niente male, anzi tutte quelle spezie e aromi del ripieno son qualcosa di divino; una cosa davvero tradizionale e' la cranberry sauce (salsa di mirtillo),io l'ho mangiata fatta in casa con bacche fresche...e poi c'erano le sweet potatoes (le patate dolci, di color arancione, hanno un sapore simile alla zucca), e ancora delicious creamy mashed potatoes (il pure'), una sorta di timballo di broccoli e fagiolini e mais e il bread, cioe' il pane (fatto in casa)...tutto apparecchiato in modo elegante, si sente che e' una festa per stare assieme...Poi tra chiacchiere e un buon wine arriva il dessert...io stavo scoppiando...ma non potevo non mangiare il pumpkin pie e il cranberry pie: sono 2 dolci il primo a base di zucca (quella di halloween per intenderci) e l'altro a base di mirtillo rosso...


Nel giorno del ringraziamento, in tutte le città americane si svolgono parate con carri allegorici e festeggiamenti di ogni tipo e con dei giganteschi pupazzi gonfiati che fanno il giro della città. A New York viene festeggiato con clown, bande musicali e star hollywoodiane in una gigantesca parata che parte parte dai grandi magazzini Macy's  alle nove del mattino.
A Plymouth, la città sorta intorno all’antico villaggio costruito dai Pellegrini, si svolge un corteo in costume che ricorda la loro storia. Sfilate di questo genere si fanno anche in altre località degli Stati Uniti: ricordano le imprese dei pionieri e le loro avventure a bordo di carri coperti trainati dai cavalli con i quali si spostarono dalla costa dell’Atlantico a quella del Pacifico. Il Giorno del Ringraziamento dà il via al periodo prenatalizio. In alcune città, per le strade, si può assistere alla parata di Santa Claus (Babbo Natale) e i bambini americani possono cominciare a scrivergli le loro letterine…

Il Presidente degli Stati Uniti è solito celebrare il giorno di festa mangiando con i soldati.
 Il giorno del ringraziamento viene festeggiato anche nello stato libero associato di Porto Rico.

Alcuni giorni prima del Giorno del ringraziamento alla Casa Bianca si svolge la tradizionale cerimonia della grazia presidenziale a due tacchini, nota come National Thanksgiving Turkey Presentation. Risale al 1963 e ne fu artefice John Fitzgerald Kennedy che scelse di non cucinare il tradizionale tacchino donato al Presidente dalla National Turkey Federation fin dal 1947. Si è a lungo ritenuto che fosse stato il presidente Harry Truman a dar vita alla tradizione ma gli storici della Truman Library non sono riusciti a trovare alcuna prova che lo dimostrasse.
Dal 1989 uno dei tacchini graziati apre la parata sulla Main Street di Disneyland poi entrambi vengono trasferiti nel ranch di Frontierland, nel parco stesso.

Nonostante alla parata partecipi solo uno, ne vengono graziati due nell’eventualità che uno dei due non riesca ad arrivare vivo alla parata. A partire dal 2005 il trasferimento da Washington D.C a Los Angeles avviene con un volo di prima classe della United Arlines. A partire dal 2003 i cittadini americani sono invitati a scegliere il nome dei tacchini votando sul sito della Casa Bianca: dopo il primo sondaggio furono battezzati Stars e Stripes (‘stelle e strisce’, nome che indica la bandiera statunitense), negli anni successivi Biscuit e Gravy (2004), Marshmallow e Yam(2005), Flyer e Fryer (2006), May e Flower (2007), Pumpkin e Pecan (2008)


Notizie tratte da:
“ Giorno per Giorno” – Ed. De Agostini
http://mirelloide.splinder.com/post/19176888 
http://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_del_ringraziamento 

http://www.americanpizzaparty.com/zone/customs/art/giorno-ringraziamento.html

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